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Biomarcatori nella gestione clinica dell'ipertensione polmonare: il re è nudo? È il momento di agire

Iannuzzi Gian Luca, D'Alto M, Formisano R, Maniscalco M.

Pubblicato sulla Rivista Scientifica "Biomarkers in Medicine"

2019 Mar;13(4):235-238. doi: 10.2217/bmm-2018-0491. Epub 2019 Mar 18. PMID: 30883210.



L'ipertensione polmonare (PH) è una malattia molteplice e letale con varie eziologie e sottotipi, tutte accomunate da un fattore comune: la pietra miliare della diagnosi e della gestione clinica è il cateterismo del cuore destro, il gold standard sia per la quantificazione della PH che per la corretta identificazione della sua causa.

Questo strumento potrebbe plausibilmente giustificare un progresso nella gestione dei pazienti con PH arterioso (cioè, gruppo I), inclusi molti degli altri gruppi di pazienti con pH.

Chiaramente, trattandosi di una procedura invasiva con una determinata quota di complicanze, il cateterismo del cuore destro non può essere ripetuto all'infinito nei pazienti con PH. Non c'è dubbio che l'ecocardiografia può garantire un contributo fondamentale a questo problema, sebbene la valutazione ecocardiografica del PH dovrebbe essere considerata come una stima, piuttosto che una misurazione esatta. Pertanto, sono stati compiuti molti sforzi per valutare il ruolo svolto dai biomarcatori nella PH, superando l'ostacolo dello studio dei pazienti affetti da una malattia così rara e mortale.

Puoi leggere l'articolo completo qui



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